Come primo post vorrei introdurvi il mondo del design, anche se a molti di voi sembrerà strano, molte persone non sanno cosa esso sia, credono riguardi solo l’arredamento o peggio ancora lo confondono con l’arte! Sacrilegio!
E così anche se per molti potrà risultare noioso mi sembra doveroso provare a chiarire la grande nebulosa che aleggia attorno a questo macrotema.
Si parla di un qualcosa che inizia a porre i semi di un fruttuoso futuro tra l’avvento della prima rivoluzione industriale e la Great Exhibition (Londra 1851). Il termine giunge quindi dall’Inghilterra: to design ovvero progettare, che a sua volta deriva dal latino proiectare, gettare avanti, porre le basi.
Ciò vuol dire che siamo davanti ad un vero e proprio processo di progettazione. Partendo da una lunga e precisa fase di analisi (analisi del mercato, dei bisogni, definizione delle modalità di approccio, definizione degli obiettivi, casi studio, business plan…) passando per la prototipazione, per riscontrare e valutare i dati evinti nella fase analitica, e finendo con la produzione si da vita ad una progettazione industriale.
Quest’ ultima può riguardare diversi ambiti poiché il design è un mondo davvero vasto, fondamentalmente li dividerei in design del prodotto e design della comunicazione.
Con il primo s’intende la progettazione di un oggetto fisico, grosso modo comprende il design d’interni, quindi anche dell'arredo , che a sua volta comprende il lighting design, il design automobilistico e navale, ma anche il design della moda ed il packaging design.
Il secondo invece entra in scena dove il prodotto industriale e i servizi si relazionano con l’utente. Agisce nel campo dell’editoria tradizionale e multimediale, nell’ identità di marca e nell’ immagine coordinata d’impresa. In quest’ambito troviamo il type design, il food design, il web design e l’ interaction design.
In ogni caso i principi guida sono e devono essere sempre gli stessi: funzionale, industrializzabile, democratico. Un prodotto di design, qualsiasi esso sia, dev’essere accessibile a tutti, nella produzione, nell’uso, nella reperibilità e nel prezzo!
Quindi un oggetto di design non è un costosissimo gingillo inutile da tenere immacolato sul comò, è un prodotto pensato e progettato per una scala industriale, utile, funzionale ed a costo accessibile. Dulcis in fundo il gusto estetico che lo distingue da un prodotto ingegneristico.
Detto ciò concludo con una massima a me molto cara: “tra l’arte e l’ingegneria vi è il Design”
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