sabato 21 dicembre 2013

Wien Part 2 _ Focus On Sezessionstil


Palazzo della Secessione
Parlare di Vienna e non parlare dello Stile Liberty sarebbe un’ingiustizia, a Vienna infatti lo Stile Liberty, come abbiamo visto nella parte storica, occupa un posto d’onore, tra il 1800 e il 1900 architetti come Otto Wagner, Josef Hoffmann, Adolf Loos o Joseph Maria Olbrich rendono la capitale austriaca una città unica. 

Non a caso se si pensa alla Vienna di quegl'anni si pensa a "secessione viennese", ovvero lo sviluppo di stili artistici che si ufficializzò con la creazione di un'associazione di artisti, pittori e architetti i quali si staccarono dall'Accademia di Belle Arti per formare un gruppo autonomo, con sede il Palazzo della Secessione Viennese. 
Palazzo della Secessione

La secessione viennese riguardò anche Berlino e Monaco e fu principalmente opera di Gustav Klimt, Egon Schiele, Koloman Moser, Otto Wagner, Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann. 
Si proponevano un recupero della tradizione con l’uso di nuove tecniche e di nuovi materiali seguendo il motto “Al tempo la sua arte. All'arte la sua libertà" volendo sottolineare lo stampo conservatore da cui provenivano e la libertà a cui andavano incontro.
Un esempio concreto? Josef Hoffmann e Koloman Moser che creano una ditta di arti applicate per produrre manufatti artigianali, la Wiener Werkstatte, con l’intento  di rinnovare il concetto di arte nel campo delle arti e mestieri. 
Dire secessione viennese è come dire Art Nouveau o stile Liberty poiché è questo il nome con cui è conosciuto in Italia. 
Palazzo della Secessione
In generale nello stile Liberty molto importanti erano le decorazioni, venivano impiegate soprattutto per gli esterni, marmo, vetro, piastrelle, applicazioni in metallo, stucchi colorati o dorature impreziosivano gli edifici.
Come già scritto la sede della secessione viennese fu il Palazzo della Secessione costruito nel 1898 da Joseph Maria Olbrich, è il primo edificio per esposizioni della Mitteleuropa dedicato all'arte moderna, venne realizzato come spazio espositivo ufficiale ed ha mantenuto questa funzione a  tutt'oggi. Si tratta di un edificio rigoroso, lineare ma fortemente Liberty grazie all'enorme cupola rivestita di foglie d’oro.

k.k. Postsparkasse
Un altro importantissimo architetto che ha scolpito l’immagine di Vienna è Otto Wagner, architetto che costruiva  strutture chiare, simmetriche, sobrie e semplici. Tra tutti vorrei trattare la Postsparkasse. 
k.k. Postsparkasse
Il palazzo della k.k. Postsparkasse era un palazzo per la cassa di risparmio regio-imperiale costruito nella prima decade del Novecento. La facciata è rivestita di piastre di granito e marmo resistenti alle intemperie, l’alluminio inossidabile è presente sia all’esterno che all’interno e ciò rappresentava una novità per l’epoca. 
La Kaiserlich-Königliche Postsparkasse è un must anche perché è stato conservato perfettamente, con tutti gli arredi progettati da Otto Wagner, come per esempio le grandi bocche a colonna dell'impianto di ventilazione.

k.k. Postsparkasse

American Bar
Dall'altra parte del campo rispetto alla decorazione si stagliava Adolf Loos che propagandava un'architettura funzionale e distante dallo stile Liberty. 
Io ho visitato l'American Bar e posso affermare che rappresenta perfettamente la sua linea anti-decorazione: un locale semplice, la pianta è rettangolare, con decori quasi assenti ma davvero elegante e funzionale, grazie ai preziosi materiali usati come marmo, legno ed alabastro.

Per concludere, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, vi lascio con il quartiere Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari costruite da Friedensreich Hundertwasser. 
quartiere Hundertwasserhaus
Un insieme di strutture dalle linee morbide, senza spigoli, dipinte con colori vivaci, decorate con ceramiche colorate ed arricchite da giardini pensili. 
Al giorno d’oggi sono una vera attrazione turistica per la loro bellezza ma hanno mantenuto anche la primaria funzione di abitazione per i meno abbienti.
quartiere Hundertwasserhaus

Il vero senso del Design sintetizzato da Wagner

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