sabato 28 dicembre 2013

Il Bauhaus

Passano gli anni ed arriviamo ai primi del Novecento che, oltre ai tantissimi motivi, ricordiamo per la nascita del Bauhaus.
Il Bauhaus è stata una scuola di architettura, arte e design tedesca che proponeva educazione attraverso arte, scuola e lavoro fondando le sue radici nei metodi di Freuber, Montessori e Steiner. La Bauhaus associa la didattica alla produzione: s’impara facendo.

Ebbe 3 sedi:

Repubblica di Weimar: dal 1919 al 1925
Dessau: dal 1925 al 1932 
Berlino: 1932 al 1933

sede della Rep. di Weimar
sede di Dessau
e 3 direttori:

Walter Gropius : dal 1919 al 1928
Hannes Meyer : 1928 al 1930
Mies Van der Rohe : dal 1930 al 1933

Fu una scuola ma anche un punto di riferimento, un’industria in cui si producevano prototipi, un laboratorio per sperimentare ed elaborare modelli. Ma era anche molto di più, se possibile, il Bauhaus era una comunità in cui tutto comunica, le case erano di vetro poiché nulla ha bisogno nascondersi, c'erano le abitazione dei docenti, quelle degli studenti, i laboratori, il teatro, le sale mensa, una vera comunitàAll'interno della scuola-laboratorio-comunità si studiava l'uomo, la sua fisionomia, la teoria del movimento e la filosofia, l'arredamento, la tessitura, la grafica, la tipografia, la pubblicità, il teatro ed ancora i materiali come la ceramica, il legno o la pietra. Per ogni laboratorio vi era un direttore, un insegnante , studenti e collaboratori, questi ultimi erano studenti che lavorando otto ore nei laboratori percepivano un salario. Inoltre tutti gli studenti riuscivano a finanziare autonomamente i propri studi potendo partecipare al guadagno dei diritti d’autore e delle vendite degli oggetti prodotti dal Bauhaus. Purtroppo mancavano le macchine e quindi molti pezzi dovevano essere prodotti all'esterno  Nonostante i molti tentativi messi in atto per integrarsi nel mondo della produzione e della vendita rimase un fenomeno piuttosto rinchiuso. Si è risolto infine in un movimento ideale, ideologico, ma resta comunque il maggior punto di riferimento per il mondo del design. 

Tutt'oggi il Bauhaus rappresenta la culla del mondo per il metodo didattico (sperimentale), per la multidisciplinarità ed il rapporto con le avanguardie. Poté vantare docenti del calibro di Johannes Itten, Wassily Kandinsky, Laszlo-Moholy-Nagy, Paul Klee ed allievi quali Marcel Breuer, Gerrit Rietveld, Marianne Brandt, Mart Stam. 
 Potrei continuare a scrivere per ore, ma per questa volta lascerò che parlino le immagini con la promessa che scopriremo meglio la scuola che ha cambiato il mondo del design, dell'arte e dell'architettura post by post :)


Klee_Giardino di Tunisi
 Kandisky_Composition VIII
Brandt_Teapot MT49
Rietveld_Sedia Zig Zag
Stam_Sedia Cantilever
Rietveld_Sedia rossa e blu

sabato 21 dicembre 2013

Wien Part 2 _ Focus On Sezessionstil


Palazzo della Secessione
Parlare di Vienna e non parlare dello Stile Liberty sarebbe un’ingiustizia, a Vienna infatti lo Stile Liberty, come abbiamo visto nella parte storica, occupa un posto d’onore, tra il 1800 e il 1900 architetti come Otto Wagner, Josef Hoffmann, Adolf Loos o Joseph Maria Olbrich rendono la capitale austriaca una città unica. 

Non a caso se si pensa alla Vienna di quegl'anni si pensa a "secessione viennese", ovvero lo sviluppo di stili artistici che si ufficializzò con la creazione di un'associazione di artisti, pittori e architetti i quali si staccarono dall'Accademia di Belle Arti per formare un gruppo autonomo, con sede il Palazzo della Secessione Viennese. 
Palazzo della Secessione

La secessione viennese riguardò anche Berlino e Monaco e fu principalmente opera di Gustav Klimt, Egon Schiele, Koloman Moser, Otto Wagner, Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann. 
Si proponevano un recupero della tradizione con l’uso di nuove tecniche e di nuovi materiali seguendo il motto “Al tempo la sua arte. All'arte la sua libertà" volendo sottolineare lo stampo conservatore da cui provenivano e la libertà a cui andavano incontro.
Un esempio concreto? Josef Hoffmann e Koloman Moser che creano una ditta di arti applicate per produrre manufatti artigianali, la Wiener Werkstatte, con l’intento  di rinnovare il concetto di arte nel campo delle arti e mestieri. 
Dire secessione viennese è come dire Art Nouveau o stile Liberty poiché è questo il nome con cui è conosciuto in Italia. 
Palazzo della Secessione
In generale nello stile Liberty molto importanti erano le decorazioni, venivano impiegate soprattutto per gli esterni, marmo, vetro, piastrelle, applicazioni in metallo, stucchi colorati o dorature impreziosivano gli edifici.
Come già scritto la sede della secessione viennese fu il Palazzo della Secessione costruito nel 1898 da Joseph Maria Olbrich, è il primo edificio per esposizioni della Mitteleuropa dedicato all'arte moderna, venne realizzato come spazio espositivo ufficiale ed ha mantenuto questa funzione a  tutt'oggi. Si tratta di un edificio rigoroso, lineare ma fortemente Liberty grazie all'enorme cupola rivestita di foglie d’oro.

k.k. Postsparkasse
Un altro importantissimo architetto che ha scolpito l’immagine di Vienna è Otto Wagner, architetto che costruiva  strutture chiare, simmetriche, sobrie e semplici. Tra tutti vorrei trattare la Postsparkasse. 
k.k. Postsparkasse
Il palazzo della k.k. Postsparkasse era un palazzo per la cassa di risparmio regio-imperiale costruito nella prima decade del Novecento. La facciata è rivestita di piastre di granito e marmo resistenti alle intemperie, l’alluminio inossidabile è presente sia all’esterno che all’interno e ciò rappresentava una novità per l’epoca. 
La Kaiserlich-Königliche Postsparkasse è un must anche perché è stato conservato perfettamente, con tutti gli arredi progettati da Otto Wagner, come per esempio le grandi bocche a colonna dell'impianto di ventilazione.

k.k. Postsparkasse

American Bar
Dall'altra parte del campo rispetto alla decorazione si stagliava Adolf Loos che propagandava un'architettura funzionale e distante dallo stile Liberty. 
Io ho visitato l'American Bar e posso affermare che rappresenta perfettamente la sua linea anti-decorazione: un locale semplice, la pianta è rettangolare, con decori quasi assenti ma davvero elegante e funzionale, grazie ai preziosi materiali usati come marmo, legno ed alabastro.

Per concludere, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, vi lascio con il quartiere Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari costruite da Friedensreich Hundertwasser. 
quartiere Hundertwasserhaus
Un insieme di strutture dalle linee morbide, senza spigoli, dipinte con colori vivaci, decorate con ceramiche colorate ed arricchite da giardini pensili. 
Al giorno d’oggi sono una vera attrazione turistica per la loro bellezza ma hanno mantenuto anche la primaria funzione di abitazione per i meno abbienti.
quartiere Hundertwasserhaus

Il vero senso del Design sintetizzato da Wagner

sabato 14 dicembre 2013

Continuando con la doppia v: Wien

Zaino in spalla, o valigia in mano, dipende dal vostro essere, e si riparte per il viaggio attraverso i luoghi! 

Il panorama che stiamo indagando riguarda principalmente la Germania ma coinvolge anche aziende e personaggi di rilievo austriaci, per questo scelgo di esplorare la capitale di quest’ultimo paese: Vienna!

In verità l’ho già visitata, durante il secondo anno di Università grazie ad una gita organizzata dallo IUAV stesso ma è sempre un gran piacere ricordare, e magari scoprire meglio, grazie a guide, libri o anche semplicemente Internet, i posti che ti hanno affascinata.

Vienna ha tantissimo da offrire, a livello storico, a livello di storia del design e anche per quanto riguarda i divertimenti, per questo l'argomento sarà trattato in due post.

Io l’ho visitata a Dicembre, con la temperatura a -16°C, ma tanti mercatini di Natale, luci, addobbi e così tante neve da farti vivere una fiaba! 

@mercatini natalizi

Castello di Schönbrunn
Serra della palme
Uno dei simboli più importanti di Vienna è il castello di Schönbrunn, sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per la sua straordinaria bellezza. All’interno del castello vi sono più di 1400 stanze, alcune delle quali sono aperte al pubblico in forma di museo, all’esterno vi è un grandissimo parco in stile barocco in cui si trovano il Grande Parterre, la Fontana di Nettuno, la Fontana dell’Obelisco, la voliera ma soprattutto la serra delle palme, una delle più importanti d’Europa. All’interno c’erano più di 40°C e ci si inoltrava tra le più belle piante tropicali, un’esperienza che consiglio vivamente! E poi ancora, all’interno del parco del castello di Schönbrunn ci sono i labirinti, il museo delle carrozze, l’Orangerie (orangeria di epoca barocca), la Gloriette, belvedere sulla sommità della collina di Schönbrunn per degno coronamento del parco barocco, si tratta di un edificio a colonnato del primo classicismo. Il tetto piano è cinto da una balaustra e funge da terrazza panoramica. Ma non è finita qui, non potete andare a Schönbrunn e non entrare nel Giardino Zoologico, il più antico zoo del mondo, eletto per 3 volte migliore d’Europa, con tantissime specie animali ed ambienti ricostruiti. 
Gloriette
Per quanto Schönbrunn sia un posto unico nel suo genere e degno di nota Vienna offre anche molti altri edifici storici. Da nominare sono il Rathaus, ovvero il Municipio di Vienna, un edificio di architettura neogotica ispirato all’architettura Barocca, il Parlamento di Vienna situato lungo il famoso viale circolare ottocentesco detto Ringstrasse, il Palais Stoclet progettato dall'architetto Josef Hoffmann ed il Belvedere, castello che si trova a sud del centro. E poi ancora il duomo di Santo Stefano, edificio simbolo in stile gotico, barocco.

Passando ai musei consiglio il museo della tecnica, ci ho passato un’intera mattinata poiché vieni introdotto nel mondo delle scoperte della scienza e della tecnica, l’interattività domina e puoi testare ogni invenzione! E poi l’Abertina, museo che vanta una delle maggiori collezioni di stampe del mondo, il Kunsthistorisches Museum (Museo storico-artistico) che tra i tanti artisti ospita Correggio, Giorgione, Mantegna, Veronese, Canova, Caravaggio, Klimt, Velázquez, la collezione egizia orientale, quella delle antichità romane e greche, quella della scultura e delle arti decorative.
E poi il MAK, il Museo delle Arti Applicate, fondato nel 1863 come museo per l'arte e l'industria. Vi sono manufatti in vetro, porcellana, tessuto, legno e metalli realizzati dal medioevo alla metà dell’800, i mobili della Wiener Werkstatte, le sedie Thonet, i disegni di Klimt. Se siete appassionati design almeno un minimo non potete saltare la tappa del MAK.
Continuando sulla scia dei musei a Vienna c’è il Il MuseumsQuartier, un complesso museale. È tra i complessi dedicati all'arte più grandi del mondo.
All'interno ci sono l’Architekturzentrum Wien, museo di architettura, il Leopold Museum, la KUNSTHALLE wien, galleria d'arte, il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien (MUMOK), museo di arte moderna e contemporanea, lo ZOOM Kindermuseum, museo per bambini ed il MuseumsQuartier ospita anche il Tanzquartier Wien, dove si svolgono spettacoli di danza e musica.

Vi saluto con alcune simpatiche immagini che scattai allo zoo e vi dò appuntamento al prossimo sabato per continuare a scoprire la magica Vienna!

Giardino Zoologico
Giardino Zoologico
Giardino Zoologico
Giardino Zoologico
Giardino Zoologico
Giardino Zoologico
Giardino Zoologico

sabato 7 dicembre 2013

Il successo della doppia V: Wiener Werkstatte e Werkbund

Arriviamo agli inizi del ‘900 e per quanto riguarda la nascita del Design la Germania si impone come paese leader.

Molte aziende tedesche si distinsero in quel periodo per il passaggio dall'artigianato all'industria facendo diventare la Germania uno dei Paesi più industrializzati al mondo.

L’azienda simbolo dei primissimi anni del Novecento è sicuramente la Wiener Werkstatte, azienda austriaca con molte connessioni con la Germania.
Produceva oggetti di tutti i generi artigianali secondo progetti artistici preparati nei laboratori dell’azienda dai loro artisti. Era un’impresa d’artigianato dove si dispiegava il lavoro manuale dell’artigiano. Le macchine non mancavano, anzi, ma erano aiutanti dell’artigiano e non le dominatrici.
Fondata nel 1903 dall'architetto Josef Hoffmann, dal banchiere Fritz Wärndorfer e dal pittore Koloman Moser, raccoglie lo stile delle Arts&Crafts, del Liberty inglese, dell’Art Noveau e dello Jungendstil contribuendo alla nascita del razionalismo e dell’Art Decò. 
Hoffmann e Moser volevano produrre oggetti semplici e di qualità, tenendosi legati ai concetti di funzionalità, armonia ed ornamento. Il successo della ditta fu dovuto essenzialmente alla borghesia ma avendo costi non proprio accessibili non riuscì mai ad arrivare al grosso pubblico e così anni dopo Moser si dimise poiché riteneva che l’attività si stesse facendo troppo varia e l’azienda fallì.

In quegli stessi anni nacque, nel 1907 a Monaco di Baviera, anche la Deutscher Werkbund, la lega tedesca artigiani, un’associazione che raccoglie produttori, commercianti, pubblicisti e politici. 


Il creatore fu l’architetto Hermann Muthesius, seguito da un imprenditore e da un pastore protestante. 
Il principio che li guidava era che sia gli operai sia il pubblico dovessero istruirsi. 
Seguendo la linea di Henry Cole approvavano i metodi di lavorazioni in serie con lo scopo di nobilitare il lavoro industriale attraverso la cooperazione tra arte, industria ed artigianato.
La D.W. era un’associazione che faceva da intermediario tra gli acquirenti e l’acquisto,si proponeva di offrire ai compratori prodotti buoni ed a buon prezzo e stimolare gli imprenditori a produrre.
Il movimento è rimasto in vita fino al 1934 quando fu soppresso dal regime nazista, il suo contributo è stato fondamentale per la cultura del design ma questa non sarebbe sopravvissuta senza episodi legati alla nascita dell’industria elettrica ed automobilistica le cui massime azienda rappresentanti furono rispettivamente Aeg e Ford.

sabato 30 novembre 2013

Il primo esempio

Procedendo con il filone storico in quegl' anni vi fu il cosiddetto caso Thonet.

Michael Thonet è stato un'ebanista vissuto a metà dell'800 in Austria i cui mobili si caratterizzavano per l'invenzione tecnica: inumidire il legno per poterlo piegare.

Thonet aveva un metodo:

1. predisporre dei pezzi
2. tagliarli nella forma necessaria
3. sagomarle in casse formi metalliche
4. lasciarli essiccare

Grazie alla sua metodologia Michael Thonet da ebanista diventò un vero e proprio Designer Industriale. I suoi mobili hanno resistito ai moti del gusto e alle variazioni della moda per più di un secolo, hanno arredato le varie tipologie di ambiente, sono, in una parola, intramontabili.


Tra tutti vorrei parlarvi del caso della sedia n°14, il primo oggetto moderno della storia, un oggetto-mito, il non plus ultra tra le sedie.
Realizzata nel 1859 Thonet aveva ridotto a soli 6 pezzi e 10 viti la costruzione della sedia semplificando al massimo le lavorazioni, le produzioni e le spedizioni. Inoltre era facilmente smontabile, si pensi che un metro cubo contenesse 36 sedie.

Michael Thonet avrà un successo immenso, incontrerà ed accontenterà i gusti della piccola e media borghesia. Collaborerà con grandi nomi come Le Corbusier o Mies Van der Rohe.

Un successo dato dall’ invenzione e successivo diritto di privativa e dal progetto: varietà di modelli, trasparenza e leggerezza.
La ditta Thonet è oggi proprietà del marchio italiano Frau che continua a produrre i modelli più classici del catalogo con gli stampi originali, a conferma del successo senza tempo di una linea di mobili belli e funzionali. 

sabato 23 novembre 2013

Underground

Il viaggio nel mondo del Design parte (per convenzione naturalmente) dall'Inghilterra più precisamente da Londra e così per far sì che il viaggio nella storia e quello nei luoghi procedano parallelamente quest’oggi tratterò proprio la capitale britannica! 

@Big Ben
Ci sono stata diversi anni fa e ne sono rimasta così colpita che programmo di tornarci al più presto, anche perché al tempo non ebbi occasione di visitarla dettagliatamente. Inoltre tempo fa ho stilato un programma comprendente musei, edifici, piazze storiche e quant'altro che per la maggior parte ho visto ma che nella prossima occasione vorrei approfondire, l’ho consigliato già a diversi amici ed al loro ritorno mi hanno dato un feedback positivo, spero che sarà così anche per voi :)

Design Museum
Per quanto riguarda il Design, Londra offre il London Design Festival, la settimana del design della capitale inglese in cui aziende e designer espongono le loro novità, che si tiene in genere nella terza settimana di Settembre, il Design Museum, museo situato lungo il Tamigi, vicino al Tower Bridge, è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17e45 e si entra gratis con il London Pass. 

National Gallery
Spostando lo sguardo al tema musei sicuramente vanno annoverati il National Gallery, a Trafalgar Square, che ospita dipinti di varie epoche ed è ad ingresso gratuito, il British Museum per la storia del mondo antico, la Tate Gallery, museo di arte moderna sviluppato su cinque livelli, anche qui l’ingresso alla collezione permanente è gratuito, il Natural History Museum, per la storia naturale come dice il nome stesso, ed il Victoria and Albert Museum, il più importante museo a livello mondiale dedicato alle arti applicate e alle arti minori.

British Library
Shard London Bridge
Tra gli edifici da vedere ci sono lo Shard London Bridge, grattacielo progettato dal nostro Renzo Piano, la City Hall con la sua forma ovale progettato da Norman Foster per la Greater London Authority, il 30st Mary Axe, conosciuto anche come “The Gerkin”, “il cetriolo”, costruito anch’esso da Norman Foster e la British Library, l’importantissima biblioteca di ricerca e la ruota panoramica London Eye, uno dei principali simboli insieme al Tower Bridge, il ponte mobile. 

Tempio Neasden
Passando alle architettura religiose  vi consiglio un salto all'Abbazia di Westminster, dove i re d'Inghilterra vengono incoronati e sepolti ed il Tempio Neasden, il più grande tempio indù fuori dell'India, tra le civili invece Buckingham Palace, la residenza ufficiale della monarchia britannica a Londra, il Big Ben, sede del parlamento del Regno Unito. 

E poi ancora le piazze, la storica Trafalgar Square, la psichedelica Piccadilly Circus e la cinematografica Leicester Square. 
Dopo le piazze è la volta delle vie: Oxford Street, Carnaby Street e Regent Street. 
@Piccadilly Circus
@Trafalgar Square
@Corner Street

Ricordo che quando visitai Londra mi colpirono molto i grandi e curatissimi spazi verdi come Hyde Park, Kensington Gardens o il Greenwich Park, patrimonio mondiale dell’umanità ed uno dei più antichi parchi reali.

Ma come muoversi tra queste bellezze? Con la metro, la più antica al mondo e la seconda più estesa d’Europa! 

Tra l’altro il logo della metropolitana londinese è un must nel mondo della grafica e quest’anno compie 100 anni. Fu disegnato per la prima volta nel 1913 da Franck Pick, direttore della compagnia, e commissionato ad Edward Johnston 3 anni dopo.
Edward Johnston era un allievo di William Morris, che ormai tutti conosciamo, che dedicò la sua vita alla tipografia, fu presidente della Arts&Crafts Society e più in generale un designer molto influente, si pensi che ispirò il suo allievo Eric Gill alla creazione del carattere Gill Sans.
Johnston ha creato il carattere “Underground” (da qui il titolo del post) , conosciuto come “Johnston’s Railway Typ”, e successivamente  semplicemente come “Johnston” per la metropolitana di Londra.


Il progetto gli fu commissionato da Pick per rinforzare l’identità visiva dell’azienda. Occorreva un font moderno e semplice e Johnston riuscì in pieno a soddisfare la richiesta dando vita ad un carattere lineare, senza grazie, basato sulle proporzioni di un primo lapidario romano. Le lettere “o” sono perfettamente circolari segnando così un distacco con i sans-serif usati in precedenza basati su forme più quadrate.